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Io accuso l'Europa! Un fantasma si aggira per l'Europa. È quello della Scienza agricola, vigliaccamente assassinata da un'oscurantista ideologia intrisa di naturalismo, superstizione e luddismo. Transgenesi e genome editing sono due tecnologie complementari ed entrambe importanti ma diverse. Semplificando molto, con la transgenesi, inserendo nuovi geni nel genoma di un organismo, possono anche essere conferite allo stesso nuove caratteristiche utili non sempre ottenibili con il genome editing mentre questo permette di modificare più facilmente e più rapidamente quelle che l'organismo ha già intervenendo in modo molto preciso su geni e sequenze regolatorie in esso presenti. Nell'Unione Europea (ad eccezione del mais MON810 in Spagna e Portogallo) è illegale coltivare sia le varietà di piante transgeniche che quelle ottenute con le NBT, le new breading techniques, fra le quali la più promettente è probabilmente il genome editing. Anche quando utili, anche quando ne è dimostrata la sicurezza per l'Uomo, gli animali e l'ambiente, anche quando sono di qualità uguale o superiore alle loro controparti convenzionali, anche quando sarebbero vantaggiose per agricoltori e consumatori, anche quando più sicure per tutti. Sia quando prodotte da aziende private che da enti ed università pubbliche. Eppure in Europa avremmo un gran bisogno delle piante geneticamente migliorate con tecniche di ingegneria genetica. La nostra agricoltura è sempre più arretrata rispetto al resto del mondo, rispetto al quale perdiamo competitività e da cui diventiamo sempre più dipendenti. Ad eccezione della Spagna e del Portogallo tutti gli altri paesi europei hanno proibito o comunque rinunciato alla coltivazione dell'unica varietà di pianta geneticamente modificata autorizzata in Europa per la coltivazione, il mais MON810 resistente all'insetto piralide, auto- Gli integralisti ambientalisti sostengono la pericolosità sia della transgenesi che delle NBT, ma mentono. Nel mondo in ~40 anni di studi e ~30 di coltivazione commerciale di piante transgeniche non è mai stato individuato o riscontrato nessun effetto avverso causato dalle stesse, né oggi vi sono argomenti scientifici in supporto della pericolosità delle NBT. Eppure tali fanatici poco o nulla hanno da dire al riguardo delle piante modificate con radiazioni o sostanze chimiche mutagene. Queste sì che causano alterazioni genetiche e cromosomiche sconosciute e dagli effetti imprevedibili. Le tecniche di ingegneria genetica, invece, permettono di operare cambiamenti noti nel genoma degli organismi e, anche quando avviene l'imprevisto, questo può essere subito scoperto sequenziandone il genoma, anche per i cosiddetti off- Premesso e ricordato che non tutto ciò che è naturale è buono e non tutto ciò che è artificiale è cattivo il genome editing, comunque, permette di ottenere mutazioni indistinguibili da quelle naturali. Eppure gli integralisti ambientalisti sono contrari anche a questa possibilità. Dunque non è, forse, neanche un idea di naturalità ma bensì di puro odio per la Scienza e le sue applicazioni. Come dimostra anche il diffondersi, specialmente in Italia, della cosiddetta agricoltura biodinamica, coacervo di dottrine filosofiche e pratiche magiche, ovviamente prive di qualsivoglia base scientifica. Ma l'Unione Europea e i suoi stati membri hanno anche una grave responsabilità non solo verso i loro stessi cittadini ma anche nei confronti dei paesi di sviluppo, a cui minaccia di non comprarne i prodotti agricoli se decidessero di coltivare varietà ottenute con l'ingegneria genetica utili per la loro agricoltura. Il golden rice è un riso transgenico arricchito di β- Il Comitato per i diritti economici, sociali e culturali dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, basandosi sull'articolo 15 del relativo patto, articolo che enuncia il Diritto umano alla Scienza, nel Commento generale sulla Scienza, emesso nel febbraio del 2020, pur non parlando di organismi geneticamente migliorati, ha stabilito che gli agricoltori debbono essere liberi di coltivare le piante che ritengono più opportune: "...peasants and other people working in rural areas have the right to determine their own food and agriculture systems, ... Thus, the right to participate in and to enjoy the benefits of scientific progress and its applications in agriculture should preserve, not violate, the right of peasants and other people working in rural areas to choose which technologies suit them best." Ciò dovrebbe valere anche per la scelta, oggi impedita, di coltivare piante geneticamente migliorate con tecniche di ingegneria genetica. Altrimenti, se non c'è scelta, non c'è libertà. Il patto è stato ratificato da tutti gli Stati dell'Unione Europea, Italia compresa, ma a quanto pare non è rispettato... Quanto ancora si dovrà attendere per capire che la Scienza, anche in agricoltura, è un diritto dell'Uomo che non può essere sacrificato sull'altare dell'ideologia? |