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Desideria Mini



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La selezione degli embrioni

A seguito della legge 40/2004 l'accesso alla procreazione medicalmente assistita era consentito esclusivamente a coppie infertili o sterili e la selezione degli embrioni era vietata.

La Corte Costituzionale ha dichiarato parzialmente incostituzionali questi divieti con le sentenze 96/2015 e 229/2015 rispettivamente riammettendo le coppie fertili portatrici di malattie genetiche alla procreazione medicalmente assistita e consentendo nuovamente la selezione degli embrioni ma, in entrambi i casi, ciò solo allo scopo di evitare un pericolo per la salute fisica o psichica della donna in gravidanza e per evitare che la donna debba ricorrere a un aborto volontario dopo il 90° giorno nel caso stabilito dalla legge 194 all'articolo 6, comma b) e cioè "quando siano accertati processi patologici, tra cui quelli relativi a rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro, che determinino un grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna".

È evidente che, con quello che resta dei divieti della legge  40/2004 e con queste sentenze della Consulta, la salute del bambino che nascerà o comunque delle future generazioni non è neanche presa in considerazione.

Secondo me, ferma restando la tutela della salute della donna, l'accesso alla PMA e la selezione degli embrioni dovrebbero essere ammessi anche quando hanno come scopo (dichiarato) la prevenzione delle malattie ereditarie.

I potenziali genitori vogliono il meglio per i loro figli e quindi non vogliono  che siano affetti da malattie. Questo è il vero o comunque il più importante motivo per cui anche le potenziali mamme vogliono ricorrere alle analisi genetiche preimpianto. Durante una gravidanza è la consapevolezza di attendere un figlio malato che causa preoccupazione nella donna. Lo dimostra il fatto che se una donna ha una gravidanza con un feto malato ma non sa o non ha idea che il suo bambino nascerà affetto da una malattia genetica grave, affronta la gravidanza senza problemi psichici e spesso senza nemmeno problemi fisici. Una volta nato generalmente accetterà lo stesso il figlio malato ma, per il suo bene, avrebbe preferito che non fosse malato. Comunque sia, anche senza analizzare l'etica sul desiderio dei potenziali genitori, permettere alla società di utilizzare liberamente queste tecniche per la salute delle future generazioni dovrebbe essere considerato un giusto altruismo purché i potenziali genitori siano liberi e non costretti dallo Stato. Del resto nella maggior parte degli Stati europei il motivo per cui sono consentite le analisi genetiche preimpianto è prevenire le malattie genetiche e cromosomiche trasmissibili ai figli. Pure in Irlanda era già consentito anche prima che il referendum costituzionale del maggio del 2018 rendesse legalizzabile l'aborto.

Io penso che non c'è solo il tema della salute della donna ma anche quello della salute delle future generazioni, il bene delle quali è uno scopo giusto da perseguire. Pertanto non ci si dovrebbe nascondere dietro l'argomento della salute psico-fisica della donna.

Un altro importante caso per il quale, secondo me, sarebbe giusto estendere accesso alla PMA e permettere la selezione degli embrioni è quello della compatibilità immunitaria. Si tratta del caso in cui vi è un figlio malato minorenne che necessita di trapianto di cellule staminali ematopoietiche e in cui i genitori vogliano anche un altro figlio. Le cellule staminali ematopoietiche per il trapianto sarebbero ricavate dal cordone ombelicale o dalla placenta.